Santa Maria di Carpineto

L`attuale struttura della chiesa a tre navate, presenta ammodernamenti di gusto discutibile, avvenuti negli anni cinquanta e sessanta di questo secolo, che hanno eliminato buona parte della struttura preesistente. Solo l`abside circolare si distingue dal resto, avendo mantenuto un`antica struttura. Nella Visita Pastorale del 1593 lo stato della chiesa definito pessimo. (Cfr. Santa Visita, busta 519 (1592-1593) f. 144v)Descrizione: La statua venerata raffigura una Madonna, che la tradizione vuole sia simile a quella trovata nel bosco in seguito all`apparizione della Vergine. Il quadro oggetto di culto fu realizzato nel 1786 come voto per l`avvenuto miracolo della pioggia. Nella Visita pastorale del 1593 si attesta la presenza di una statua collocata in una cappella dedicata alla Madonnna del Carpine. (Santa Visita, Busta 519, (1592-1593), f. 144v.) Epifania: Immagine della Madonna Immagine: Statua, Dipinto Luogo: Bosco
Note sulla raccolta: Gli ex voto sono stati in parte perduti, in parte venduti per gli ammodernamenti della chiesa. Tipologia degli ex voto: Oggetti di oreficeria, Altro
L`arciprete Nicol Amoroso di Rapino ci ha tramandato una breve memoria manoscritta presente presso l`archivio arcivescovile di Chieti, nella ( Fondo Parrocchiale, busta Rapino 823), in cui sono attestati parte dei miracoli attribuiti alla Madonna.
La chiesa di Santa Maria era una cella del monastero di San Salvatore a Maiella. Essa fu donata al monastero nel 1066 da Giso figlio di Cono insieme al monastero di Sant`Andrea e alla chiese di San Pietro, San Lorenzo, e Santa Lucia, presenti sul territorio di Rapino. ( Cfr. Martinetti A., Dissertatio de Abbatia Majellana, p. XIII). Secondo la leggenda, nel secolo XVI, presso questa chiesa si verific una apparizione della Madonna. Nel 1786, in seguito ad una carestia, fu implorato l`aiuto della Madonna, e finalmente l`8 di Maggio dopo mesi di siccit, arriv la pioggia. In seguito la chiesa divenne luogo di culto abituale anche per i fedeli del territorio circostante. La leggenda racconta che la Madonna apparve ad un pastore mentre pascolava il suo gregge, in mezzo ad un bosco di carpini. Dopo l`epifania sul punto in cui la Vergine si era manifestata, rimase una piccola statua dalle fattezze simili a quella dell`attuale Madonna di Carpineto. In seguito sembra, secondo la tradizione orale, che l`edicola posta vicino al bosco sia diventata luogo di culto. L`otto maggio 1794, i cittadini di Rapino furono liberati dalla carestia per intecessione della Madonna di Carpineto. Questo evento consolid il culto, giunto fino ai nostri giorni. La chiesa di Santa Maria di Carpineto e il monastero di San Salvatore tornarono sotto la giurisdizione del Vescovo di Chieti a partire dal 25 Agosto 1563. In seguito il santaurio e il monastero furono acquisite dalla chiesa arcipresbiterale di San Lorenzo di Rapino. (Cfr. Santa Visita, busta 518 (1589), ff.83v-88r.). La chiesa di Santa Maria di Carpineto appartenenva al monastero di San Salvatore, ed era esente, quindi, dalla giurisdizione vescovile di Chieti. San Salvatore nel 1294 fu affidato in commenda al Capitolo Vaticano. Nello stato delle chiese della diocesi teatina del 1847 si attesta il patronato comunale sulla chiesa di Santa Maria di Carpineto.(cfr. Sez. VII, cl.2, busta 584, fasc. 7811). Tale patronato ribadito anche nel 1850, anno in cui la chiesa acquis la funzione di cappella del camposanto. (Cfr.A. S. Ch. Intendenza, Affari ecclesiastici, VIII/2 c. 30).

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