Santi Cosma e Damiano

L’oratorio fatto costruire dal conte Giangirolamo nel 1635, secondo quanto hanno tramandato gli storici locali, misurava 4,60×8,45 m, aveva una volta bassa e un’unica navata. Secondo alcune fonti la chiesetta era orientata in senso nord-sud, secondo altri est-ovest. Probabilmente dopo la morte del conte, avvenuta nel 1665 e prima del 1694, il culto venne trasferito dall’oratorio signorile alla chiesa del villaggio già dedicata alla Madonna delle Grazie. Nel 1725 vengono iniziati lavori di ampliamento dell’oratorio per iniziativa dei fedeli. Nel 1784 vengono effettuati ulteriori lavori di ampliamento della chiesetta. Nel 1875 vengono completati gli attuali due campanili posti ai lati della facciata. Dal 1882 si registrano una serie di interventi successivi di ampliamento e abbellimento della chiesa; nello stesso anno la facciata viene risistemata secondo uno stile neoclassico. A partire dal 1906 alcune cappelle laterali della navata centrale vengono ampliate, così come la sagrestia.Descrizione: Nel racconto della visita pastorale compiuta da mons. Nicola Antonio de Tintis della Collegiata di Noci il 5 marzo 1663 ad Alberobello viene riportata una descrizione del dipinto oggetto del culto al momento della sua diffusione. In concomitanza con i lavori di ampliamento dell’oratorio (a. 1725) viene collocata una grande tela vista e descritta da uno storico locale (Morea). Questo dipinto (3×2,40 m), che ripropone l’immagine dell’Immacolata con ai lati i due martiri, rimase oggetto del culto almeno fino al 1781 e veniva portato ogni anno in processione. Altre immagini dei santi Medici erano di proprietà personale del conte Giangirolamo; di esse rimane notizia nell’inventario dei beni rimasti dell’eredità Acquaviva: una statua di S. Damiano con la palla argento basso e una statua di San Cosma con la palla argento basso. Entrata in uso: tra l’anno 1635 e l’anno 1781 Immagine: Statua, Dipinto Reliquia: Ossa Descrizione: Nel 1781, in seguito ad un avvenimento che turbò la festa di quell’anno, un devoto di nome Giuseppe Domenico Rinaldi, detto Parrucca, commissionò ad un artista di Andria (F.P. Attolini o Antolini) due statue lignee dei Santi. L’artista però riuscì a realizzare solo quella di san Cosma perché morì improvvisamente. La seconda statua fu quindi commissionata ad un artista di Rutigliano, tal Luca soprannominato Tammurro, che la consegnò due anni dopo. Le due statue risultano quindi abbastanza diverse tra loro: S. Cosma, che reca un libro nella mano destra e la palma nella sinistra, ha lineamenti e tratti molto morbidi e dolci mentre S. Damiano, che ha la mano destra appoggiata al petto e reca la palma nella sinistra, risulta più rigido e ieratico. Entrata in uso: nell’anno 1781 Immagine: Statua
Ubicazione originaria del Santuario: Presso la nicchia dei Santi Medici nella chiesa Note sulla raccolta: La maggior parte degli ex voto rappresentano parti malate del corpo o organi interni, in lamina d’argento e d’oro. Ci sono anche ex voto poliviscerali, rappresentazioni dell’intera cavità addominale; si tratta di una tipologia di derivazione etrusca abbastanza diffusa nell’Italia centrale, ma piuttosto rara in Puglia. Da segnalare anche le figure di oranti e la rappresentazione di parti del corpo soprattutto di cuori; il cuore è infatti il simbolo dell’offerta personale. Sono poche le tavolette votive (due). Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Figurine antropomorfiche, Protesi vere o rappresentate Conservazione attuale: Per ragioni di sicurezza omettiamo la collocazione attuale. Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: Martellotta, Memorie istoriche ed il presente nel culto dei Santi Cosma e Damiano, ricorrendo il 350° anniversario della devozione alberobellese, AGA Editrice, 1986; Longo, A proposito della devozione dei Santi Cosma e Damiano di Alberobello, in Alberobello 6-7, 1988, pp. 10-15; Tripputi, Cosma e Damiano Medici del corpo e dell’anima. Culto e devozione popolare ad Alberobello, 1997.
sono in preparazione.
Ad Alberobello il culto fu introdotto verso la metà del XVII secolo dal Conte di Conversano Giangirolamo Acquaviva d’Aragona, meglio noto come il Guercio delle Puglie, il quale, avendo forse ottenuto un miracolo dai Santi Cosma e Damiano, chiamò Cosmo il suo primogenito e nel 1635 fece erigere una piccola chiesa sul cui altare collocò un’immagine, dipinta sulla parete, della Madonna di Loreto affiancata dai Santi Cosma e Damiano. Morea, Il culto dei Santi Medici Cosma e Damiano nella chiesa di Alberobello, Napoli 1886. Nel 1840 il clero del santuario si dotò di una confraternita dei ss. Cosma e Damiano, probabilmente per meglio organizzare la vita religiosa del paese. La confraternita, richiesta il 29 luglio del 1840, fu ufficialmente fondata, con regio assenso di Ferdinando II nel 1843. Si trattava di un sodalizio che aveva come finalità la pratica e la diffusione del culto dei due santi; ai suoi membri veniva richiesta una moralità ineccepibile ed una costante pratica caritativa e assistenziale. Col tempo il numero dei professi diminuì a tal punto che la Confraternita si fuse con quella del SS. Sacramento per poi sciogliersi definitivamente nel 1974. Nel 1797 la chiesa dei SS. Cosma e Damiano viene dotata di un proprio parroco senza alcuna dipendenza dalla chiesa e dalla parrocchia di Noci. Il culto veniva così affrancato dal casale degli Acquaviva d’Aragona. Conte di Conversano Giangirolamo Acquaviva d’Aragona (Guercio delle Puglie).

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