Santo Spirito in Sassia

Saccheggiata e ricostruita diverse volte nel corso del medioevo, nella configurazione attuale fu progettata ed attuata, sotto il pontificato di Paolo III, da Antonio da Sangallo il giovane fra il 1538 ed il 1544 e venne consacrata il 17 maggio 1561. È stata poi ultimata al tempo di Sisto V (1590). Accanto alla chiesa si trova l’antico campanile attribuito a Baccio Pontelli (1475). L’interno, a navata unica, presenta ai lati cinque cappelle, generando un effetto grandioso per proporzioni ed armonie di linee.Descrizione: Nella Cappella di San Giovanni Evangelista, ultima di sinistra, è conservata e venerata la tavola dell’VIII secolo raffigurante l’immagine della Madonna detta Salus infirmorum. Entrata in uso: tra l’anno 726 e l’anno 817 Immagine: Dipinto Descrizione: Nella chiesa oggi si venera anche l’immagine di Gesù Misericordioso. Questa immagine riproduce la figura di Cristo benedicente, secondo quanto descritto dalla beata Suor Faustina Kowalska dopo la visione da lei avuta a Plock il 22 febbraio 1931. Nella chiesa si conservano anche le reliquie della beata sotto l’alatre maggiore. Entrata in uso: nell’anno 1994 Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile

Le origini della chiesa sono antiche. Durante il pontificato di Gregorio II (715-731) il re sassone Ine (686-726) provvide a fondare nei pressi della Basilica Vaticana un ospizio per i suoi connazionali in pellegrinaggio, chiamato schola Saxonum. Annessa all’ospizio fu edificata una chiesa dedicata alla Madonna. Secondo la tradizione a quest’epoca risale l’immagine miracolosa della Madonna detta Salus infirmorum, che restò miracolosamente illesa nell’incendio che distrusse la chiea al tempo del pontificato di Pasquale I (817-824) e che si venera ancora oggi nella chiesa. Legata alla chiesa e all’ospedale di Santo Spirito in Sassia è l’omonima arciconfraternita distintasi nel corso dei secoli per le sua attività di assistenza. (cfr. Maroni Lumbroso-Martini, Le confraternite romane, pp.407-414. Nella chiesa ha opggi sede la Congregazione delle Suore della Beata Vergine della Misericordia, alla quale apparteneva Suor Faustina. Le spoglie di Suor Faustina Kowalska sono custodite sotto l’altare maggiore della chiesa. Il cardinale vicario Camillo Ruini in occasione della traslazione delle reliquie, con un Decreto della Diocesi di Roma, ha concesso alla Chiesa di Santo Spirito in Sassia, la fruizione dell’indulgenza giubilare ai fedeli che hanno visitato la suddetta Chiesa dal 30 aprile al 7 maggio 2000. Con il passar del tempo la chiesa venne separata dal complesso ospedaliero e divenne prima parrocchia di San Pietro e poi del rione Borgo. In seguito alle al Concordato tra Stato italiano e Pontificio la chiesa venne incluisa tra le pertinenze del Capitolo vaticano e venne officiata da preti diocesani, conservando all’interno una piccola canonica per attività amministrative. (cfr. Lombardi, Roma, chiese, conventi, chiostri, p. 306). Profondamente restaurato da Innocenzo III intorno al 1204 il complesso comprendente la chiesa e l’ospizio trasformato in ospedale, furono affidati alla Congregazione dei Religiosi ospedalieri del francese Guido di Montpellier. Santo Spirito in Sassia è una delle più antiche parrocchie romane e già nel 1204 aveva fra le altre la facoltà di poter battezzare li Proietti, o siano Bastardelli.

Rione VII Regola, Roma, Italy
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