Nostra Signora di Montallegro

Ad unica navata con cappelle laterali. La facciata in stile neogotico a strisce bianche e nere fu costruita nel 1896.Descrizione: Icona greco-bizantina (cm.18×13) su cui è rappresentato il Transito della Madonna alla presenza della Santa Trinità che ne accoglie l’Anima. E’ incastonata in una fastosa cornice d’argento del 1743 sopra l’altare maggiore. Nei pressi scorre un ruscello le cui acque sono ritenute taumaturgiche. Entrata in uso: nell’anno 1557 Immagine: Dipinto Luogo: Fonte
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile Note sulla raccolta: Numerosi, nella maggior parte di ispirazione marinara. Il più antico è una tavoletta d’argento sbalzata e cesellata, raffigurante un veliero in balia delle onde, offerta dal capitano Nicolò de Allegretis il 26/12/1574 per l’evitato naufragio al largo di Monterosso, nel corso di un viaggio da Dubrovnik a Genova. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Oggetti vari, Altro Conservazione attuale: In alcuni locali attigui al Santuario.
Numerose testimonianze di fatti miracolosi accaduti furono raccolte da mons. Egidio Falsetta (o Falcetta) al fine di poter erigere il santuario.
Il 2/7/1557 avvenne l’apparizione della Vergine al contadino Giovanni Chichizola; la chiesa venne eretta subito e nel 1559 era già aperta al culto. Il 2 luglio 1557 il contadino Giovanni Chichizola, di ritorno da Genova dove vendeva le sue derrate, si ferma sulla sommità del Montallegro per riposare. Improvvisamente si sente chiamare col proprio nome e, svegliatosi, vede apparire davanti a sè la Vergine che gli indica, in testimonianza del prodigio, una immagine miracolosa in mezzo ai cespugli. Svanita l’apparizione, una intensa luce rimane a circondare l’immagine. Sotto l’effigie inizia a zampillare dalla roccia dell’acqua. L’immagine è portata a Rapallo nella chiesa parrocchiale ma miracolosamente ritorna nel luogo del ritrovamento, dove si decide di erigere il Santuario. Quando, il 26/12/1574, il capitano Nicolò de Allegretis si recò al Santuario per offrire come ex-voto una tavoletta d’argento per aver evitato un naufragio di ritorno da un viaggio da Dubrovnik (Ragusa), egli e i suoi marinai riconobbero nella sacra immagine venerata l’icona scomparsa anni prima da una chiesa della stessa Dubrovnik, e ne chiesero la restituzione. Il Senato della Repubblica di Genova, al quale i Ragusei si appellarono, dette loro ragione e Rapallo dovette consegnare il prezioso dipinto. Esso tornò però miracolosamente nel Santuario e da quel momento non fu più rivendicato da nessuo. Molti abitanti del Tigullio riproducono sulle porte delle loro case l’immagine venerata. 21/6/1767: sotto Clemente XIII fu aggregato alla Basilica di S.Maria Maggiore in Roma, e reso partecipe di molte indulgenze concesse ad essa; 7/5/1769: Innocenzo XI concesse l’indulgenza plenaria a tutti i fedeli avessero visitato il Santuario il 2 luglio di ogni anno; 15/5/1792: Innocenzo XI concesse amplissimo giubileo per i primi 5 giorni di luglio di ogni anno; 14 e 18/8/1801: Pio VII lo prorogò ai primo 8 giorni e lo concesse anche per la festa dell’Assunzione.

Salita del Santuario, 24, 16035 Rapallo GE, Italy
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