Santa Maria della Bianca

Chiesa a navata unica, coperta a cupola con torre campanaria aggiunta poco più tardi. Dalla visita pastorale compiuta dal Card. Maffeo Barberini nel 1610 sembra di evincere che l’immagine non si trovasse nella parete di fondo della chiesa ma distaccata e isolata sopra l’altare maggiore. Nel 1797 la chiesa venne completamente restaurata e ornata di stucchi: probabilmente in questa occasione la Madonna venne trasferita sulla parete di fondo (nella parete esterna della chiesa appaiono i segni di un’ampia finestra, plausibilmente tamponata quando venne ‘trasferita’ la sacra immagine).Descrizione: Il dipinto, la cui realizzazione risalirebbe al 1514, di artista locale ignoto, rappresenta la Vergine seduta in trono, mentre si rivolge in preghiera al Bambino che tiene in grembo; una descrizione del santuario contenuta in un inventario del 1728 si documentava che l’immagine era circondata da una cornice di legno intagliata e dorata e appariva coperta da un cristallo. Entrata in uso: tra l’anno 1514 e l’anno 1516 Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: No Note sulla raccolta: La visita pastorale compiuta il 25 settembre 1610 dal Card. Maffeo Barberini (futuro papa Urbano VIII) documenta la grande devozione di cui era oggetto il santuario annotando la presenza di numerose tavolette votive intorno all’altare della Madonna. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte Conservazione attuale: Dispersa.

L’immagine mariana fu fatta dipingere nel 1514, per volontà degli abitanti di Campello, in un’edicoletta rurale da un ignoto artista locale: inizialmente veniva chiamata ‘Madonna del Soccorso’. Questo titolo le rimase fino al 1516 quando, con l’edificazione del santuario vero e proprio, la popolazione stabilì di denominarla ‘La Bianca’. Non sono certe le motivazioni della nuova denominazione: non sembra che si possa riferire ad un toponimo precedente (la definizione della località in cui è sito il tempio come ‘località la Bianca’ è molto probabilmente un ‘portato onomastico’ della presenza del santuario); è più plausibile ipotizzare che la denominazione ‘La Bianca’ sia originata dalla volontà dalla popolazione di Campello di promuovere il ‘proprio’ culto cittadino in contrapposizione con la vicina Madonna della Bruna, santuario sorto nel 1510 nel vicino centro di Castel Ritaldi. Lo storico Luigi Fausti riferisce nella sua raccolta di memorie storiche del santuario (1926) di aver trovato in ‘carte più recenti’ anche il titolo di Madonna della Misericordia. L’autorizzazione ecclesiastica per l’edificazione venne concessa alla Comunità di Campello dal Vescovo di Spoleto Mons. Francesco Eroli con decreto datato Bevagna, 29 settembre 1516. Il culto per la Vergine della Bianca è ancora fortemente sentito e praticato dalla popolazione locale. La tradizione vuole che la Madonna dispensatrice di numerose grazie fosse dipinta sulla parete esterna di un vecchio fabbricato, isolato lungo la via che da Campello portava a Spoleto: quando gli abitanti vollero trasportarla nel nuovo edificio costruito per darle più degna ospitalità, la Madonna, nottetempo, sarebbe tornata nel suo sito primitivo. Il prodigio si sarebbe ripetuto numerose volte finché la Vergine non si sarebbe lasciata ‘convincere’ dalle devote preghiere dei fedeli ad occupare il nuovo posto che la pietà popolare voleva destinarle. Alcune iscrizioni presenti nella chiesa ricordano le origini e le trasformazioni principali subite dall’edificio: POPULARES CAMPELLI DEIPARAE SACRARUNT – 1514; RELIQUIIS SANCTORUM HIC ASSERVANDIS AEDIFICAVIT RELIGIO – 1789; SACRARIUM AERE ECCLESIAE A FUNDAMENTIS ERECTUM – 1798; TEMPLUM HOC INSTAURATUM ORNATUMQUE – 1797;. L’undici giugno 1568 veniva unita in perpetuo alla chiesa della Bianca, dal Vescovo Fulvio Orsini, la piccola chiesa di San Sebastiano presso le Vene del Clitunno, costruita dalla Comunità di Campello in occasione della peste vesso il 1500; il cappellano della Bianca aveva l’onere di provvedere la piccola chiesa degli oggetti necessari al culto e di farvi celebrare 3 messe il giorno 20 gennaio, festa del titolare. La visita pastorale del 25 settembre 1610 presenta, annesso, un inventario, redatto dal parroco di Santa Maria di Campello che testimonia l’esistenza alla Bianca delle Compagnie del Rosario e del Carmine e documenta l’esistenza di un ospedale della Madonna (ospizio) che serviva per accogliere i pellegrini che affluivano numerosi a venerare il santuario; i santesi erano addetti alla cura dell’ospedale. Dalla visita compiuta da Mons. Carlo Giacinto Lascaris il 15 novembre 1713, l’ospedale risulta semidistrutto dal terremoto avvenuto nel 1703. Il Vicario del Vescovo di Spoleto, con un decreto datato 14 giugno 1516 concesse un’indulgenza di quaranta giorni a chi avesse pregato entro la cappelletta della Vergine. Il vescovo di Spoleto Mons. Francesco Eroli, con decreto datato Bevagna, 29 settembre 1516, aveva concesso alla Comunità di Campello la facoltà di eleggere il cappellano e di presentarlo al Vescovo pro-tempore di Spoleto per la canonica investitura; aveva inoltre ordinato che tre “fabbriceri o santesi da scegliersi dalla stessa comunità costituissero ‘l’opera’ di detta chiesa, con l’obbligo di rendere conto ogni anno della loro gestione alla curia Vescovile”. Fino agli anni venti del novecento un cappellano era preposto alla cura del santuario. Il vescovo di Spoleto Mons. Francesco Eroli, con decreto datato Bevagna, 29 settembre 1516, aveva concesso alla Comunità di Campello il diritto di iuspatronato sulla chiesa.

06042 Campello Sul Clitunno PG, Italy
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