Sant`Eutichio

Il luogo originario con il posizionamente del sepolcro martiriale non è stato rinvenuto; si può solo presumere che, come nella maggior parte dei santuari ad corpora, il martire avesse trovato sepoltura in una tomba simile a quella di altri defunti, per lo più un loculo aperto sulla parete di una galleria ovvero di un cubicolo della rete cimiteriale.Descrizione: corpo/tomba Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile

La più antica attestazione del santuario è legata all’iscrizione commemorativa fatta incidere da papa Damaso (366-384)-A. Ferrua, Epigrammata Damasiana (1942), pp. 144-148; nell’altomedioevo l’abbandono del santuario è legato alla traslazione delle reliquie, di cui però non si può stabilire il periodo con precisione, nella chiesa urbana di S. Lorenzo in Damaso, dove le spoglie del martire si trovavano all’epoca del Baronio. La storia del santuario è segnata, in base ai pochi documenti superstiti, dall’intervento di monumentalizzazione voluto da papa Damaso, di cui permane essenzialmente la lastra con l’iscrizione in versi(questa doveva essere collocata sulla fronte del sepolcro, come nei casi meglio verificabili); tra la fine del VI e il VII secolo il prete Giovanni, inviato dalla regina Teodolinda, preleva dalla tomba di Eutichio parte degli oli santi. Non si può stabilire con precisione in quale momento le spoglie del santo vennero recuperati dal sepolcro della catacomba e trasferiti nella chiesa di San Lorenzo in Damaso.

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