Santi Ercolano e Taurino

Secondo una tipologia utilizzata in ambito orientale, il martyrium doveva essere in un ambiente connesso alla basilica, probabilmente in un oratorio diverso da quello di Ippolito. (Cfr. scheda – santuario di Sant’Ippolito).Descrizione: Corpi dei santi verosimilmente nel luogo stesso della loro sepoltura. Reliquia: Ossa
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile

Il culto di Ercolano e Taurino è ricordato nel più antico calendario della chiesa romana, la Depositio Martyrum, contenuta nel c.d. calendario filocaliano del 354. La metà del IV sec. è assunta, dunque, come terminus ante quem per la più antica attestazione di vita del santuario. La fine del IX sec. è invece un terminus post quem per il suo abbandono, verosimilmente avvenuto dopo la traslazione delle reliquie dei due santi (insieme a quelle di Sant’Ippolito) dalla basilica portuense a quella romana di San Giovanni Calibita nell’Isola Tiberina, che apparteneva alla diocesi di Porto. Sulla via di Pianabella ad Ostia, poco prima del cimitero moderno, si conserva una memoria dedicata ad Ercolano: chiesa ad aula absidata. Quello che doveva essere il centro della navata, ormai senza tetto, ha la funzione di un recinto funerario destinato alla sepoltura degli archeologi e studiosi che si sono occupati di Ostia.

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