Madonna della Selva

Originariamente, la cappella era posta lungo una strada. La tradizione locale la vuole parte di un monastero, intitolato a Santa Maria della Selva, edificato nel 1225 per volere del conte Bonafede, il quale permise che proprio qui si tenesse, nel 1261, il primo capitolo generale dei Servi di Maria, presenti in questa chiesa fino al 1285. La chiesa era a navata unica, Lunga quattro braccia e circa cinque alta, murata con calce e pietre e per di sopra nel tetto coperta con piane di legno e sopra di lastre. Fu radicalmente ristrutturata tra 1634 e 1653, anno della sua consacrazione ad opera del Vescovo Zanobi Medici. Nel 1681 furono aggiunte due ampie stanze alla canonica per volere del Vescovo Lodovico Malespina dei Marchesi da Ponte, poiché egli, nel periodo estivo, era solito recarsi spesso a dimorare presso il piccolo santuario. Si tratta di un tempio di ordine toscano, con tre porte, con l’altar maggiore ornato di pietrami e con due colonnette scannellate. L’immagine miracolosa fu sportata dal suo supporto murario originario e fu collocata all’interno di un tabernacolo. La facciata è stata malamente restaurata nei primi decenni del 1900, mentre l’interno non è stato toccato e costituisce un interessante esempio di architettura religiosa. Vi si trovano tre altari, quello maggiore e due laterali, di scuola vasariana.Descrizione: L’affresco ritenuto miracoloso rappresenta la Vergine che allatta il Bambino. A destra e a sinistra dell’affresco si vedono i mezzi busti di due angeli; tutti i personaggi sono rivolti verso lo spettatore. L’affresco era fiancheggiato da due figure di santi che si trovavano sulle pareti di destra e di sinistra del piccolo tabernacolo che lo conteneva. Queste figure, già molto deteriorate nel 1634, sono oggi andate perdute. Entrata in uso: nell’anno 1634 Epifania: La Madonna apparve ad una ragazza, tal Giulia di Pierino degli Agliotti, la quale ricevette l’ordine di far costruire, sul luogo dell’apparizione, una chiesa consona. Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Nel 1634 gli ex voto (panni di lana, di lino e di seta) risultano appesi all’interno ed all’esterno della cappella in cui era venerata la Madonna. Note sulla raccolta: Si conservano una pianeta, offerta nel 1635 dal Comune di Subbiano, ed un calice, portato dai reduci della seconda guerra mondiale. Tipologia degli ex voto: Protesi vere o rappresentate, Oggetti vari Conservazione attuale: Per lavori di restauro, gli ex voto sono stati tolti dalla loro posizione originaria. Non forniamo per motivi di sicurezza, gli estremi atti ad identificarne la collocazione attuale.
Il prete di San Lorenzo a Papiano, nel 1634, in seguito ai miracoli avvenuti di fronte alla Madonna della Selva, presentò al vicario Alessandro Rigi una relazione sull’accaduto. Rigi andò a verificare l’accaduto e lasciò un memoriale sui prodigiosi eventi accaduti.
A partire dal primo sabato del mese di maggio 1634, presso un tabernacolo viario, cominciarono ad avvenire, con un certa frequenza, alcuni miracoli. Tra i vari miracoli del 1634, particolarmente interessante la visione della Madonna da parte di una donna di nome Giulia di Pierino degli Agliotti, la quale ricevette l’ordine di costruire una chiesa dove ora si trova la cappella della Selva. Il Processo vescovile, che riporta la testimonianza della donna, recita: in quella mattina io mi partii all’alba da casa mia per venire dinanzi a questa santa immagine per dir la corona, e quando fui qua per la selva, mi diceva una certa cosa nell’animo:va’ che c’è la Madonna. E quando arrivai qui a questa Cappelluccia e ci trovai dentro, inginocchiata, una Donna vestita di rascetta bianca con un velo bianco in testa che arrivava giù, coprendo ben le spalle perché era grande, stava con le mani giunte in atto di fare oratione; haveva un cordone bianco che la cigneva, et una corona nera al collo come quelle che teniamo noi per dire l’Ave Maria et il Pater; et oravo anch’io dentro la Cappella e me la posi inginocchiata a lato a mano destra e cominciai a dir la corona della Madonna avanti questa sanrta immagine, e quando l’ebbi finita due volte dissi siate laudata e ringratiata, datemi la vostra gratia bona. E stavo voltata verso la medesima imagine mentre dicevo così, e quella donna, che come ho detto, vi trovai, ed era vestita di bianco, si voltò con il viso verso di me dicendo: so’ la Madonna, io, vi darò la mia grazia, non dubitate, ci ha da piover la robba e denari non hanno da mancare perché si faccia la chiesa; e ch’io non lo dicessi per un mese, ch’ella avesse parlato, et che passato il mese io lo dicessi al prete, siccome ho fatto. Questa scheda è stata compilata da Stefano Meacci e Giulietta Cappelletti. Il clero che officiava il santuario proveniva dalla parrocchia di competenza. Cfr. pertanto la scheda delle variazioni parrocchiali. Cfr. Variazioni parrocchiali.

52033 Caprese Michelangelo AR, Italy
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