Nostra Signora della Fortuna in Ss. Vittore e Carl

Nel 1799 la chiesa di S. Vittore viene abbandonata e distrutta. La statua viene trasferita nella chiesa di S. Carlo (eretta ed officiata dai Carmelitani Scalzi dal 1635), dapprima provvisoriamente sull’altare maggiore, poco dopo nella cappella di S. Teresa dei nobili Garbarino (la seconda da sinistra). Nel 1867 ritorna definitivamente sull’altare maggiore.Descrizione: Rappresenta la Madonna che col braccio sinistro sorregge il Bimbo, con la mano sinistra tiene il Globo e con la destra un rosario (altezza 2,25 m. circa; è anteriore al 1636). E’ attualmente collocata sull’altare maggiore della chiesa dei Ss. Vittore e Carlo. Entrata in uso: nell’anno 1636 Immagine: Statua
Ubicazione originaria del Santuario: All’interno della chiesa di S. Vittore ed in particolare sull’altare di N. S. della Fortuna. Note sulla raccolta: Tutti gli ex-voto sei-settecenteschi furono predati dalle truppe napoleoniche. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Altro
Molti furono pubblicati in s.a., Breve narrazione storica… (v. bibliografia), pp.62-234.
Nel 1636 la statua della Vergine compare tra i flutti durante una tempesta; dapprima fu collocata vicino al luogo di rinvenimento alla Darsena, in un magazzino situato al piano terreno di una casa dei marchesi Lomellini. In seguito ad un miracolo (v. scheda 22) la devozione si diffonde e si decide di collocare la statua nella chiesa parrocchiale di S. Vittore (nello stesso anno). La chiesa nel 1799 viene abbandonata e distrutta e la statua viene trasferita in quella di S. Carlo (eretta nel 1635) detta oggi dei Ss. Vittore e Carlo. Il 17/01/1636 una furiosa tempesta devasta il porto di Genova distruggendo molte navi tra le quali anche una nave irlandese nella quale era collocata una statua con la Vergine col Bimbo; tra i flutti appare la statua che miracolosamente non subisce nessun danno; viene recuperata e collocata nel magazzino al pian terreno di una casa dei Lomellini. Qui la statua fece un miracolo salvando una fanciulla precipitata dai piani alti dello stesso palazzo. La notizia si propaga in tutta la città e la devozione si diffonde enormemente. Si decide così di collocare la miracolosa immagine presso il punto dove era venuta dal mare, nella vicina chiesa di S. Vittore nel sestiere di Pré. Nel momento di posizionarla, la statua sorretta dai portatori si solleva dalle loro mani e senza fatica va a collocarsi da sola sul piedistallo. Il fatto è narrato dal Giscardi nel Codice Urbani 127 conservato alla Biblioteca Franzoniana di Genova; dall’Accinelli in Liguria Sacra, II vol., p.135; da L. Zignago in Storia di N. S. della Fortuna, 1757, p.22 e da A. e M. Remondini, Santuari ed immagini di Maria SS. nella città di Genova, Genova, Caorsi, 1865, pp. 90-91. Doge e Serenissimi Collegi deliberarono che nell’incominciarsi del canto Gloria in Excelsis nella messa del 26/03/1643, e di ogni anno successivo, si udisse il festevole tuonare delle artiglierie di dodici galee in testimonianza della devozione alla Vergine. Dall’aprile al settembre 1636 la statua fu celata da un muro alla devozione dei fedeli fino a che il 07/09 il Vicario dell’Arcidiocesi, mons. Cusani, avendo riconosciuto dai processi compiuti che la statua posta in venerazione era sempre stata ritenuta l’immagine di Maria ed era degna di culto speciale perché operatrice di fatti prodigiosi, concesse al Priore di S. Vittore di rompere il muro che la nascondeva e di esporla alla pubblica venerazione. 24/11/1735: la chiesa di S. Vittore assunse come intitolazione principale quello di N. S. della Fortuna, ad opera dell’Arcivescovo di Genova Nicolò De Franchi. Nel 1751 la festa del rinvenimento della stauta (17/01) fu trasferita alla quarta domenica di gennaio. Il 09/01/1770 Clemente XIV approvò l’istituzione delle Nobili Dame di N. S. della Fortuna. L’immagine fu visitata dai cardinali Domenico Spinola, Gio.Batta Spinola dal Titolo di S. Cecilia, Ottaviano Raggi, dal Cardinale di Savoia, da Stefano Durazzo Arcivescovo di Genova e dal Vescovo di Sinigaglia. 1636: fu concessa l’indulgenza a coloro che avessero invocato Maria col titolo della Fortuna e avessero recitato in suo onore le litanie ogni sabato. 09/01/1770: Clemente XIV concesse indulgenza plenaria da potersi conseguire ogni mese dalle Pie Dame di una Congregazione istituita per promuovere il culto di N. S. della Fortuna. 11/09/1770: Clemente XIV concesse amplissimo Giubileo per la festa della quarta domenica di gennaio, prorogato ai due giorni successivi con altra Bolla del 15/12. Negli anni successivi al 1799 e sino al 1867 la statua rimane collocata in una cappella sottoposta al giuspatronato dei nobili Garbarino.

Prè, Genova, Italy